Alcune delle informazioni piĆ¹ interessanti relative alle operazioni della NATO in Libia vengono diffuse sulla rete da un esercito di appassionati che, armati di pc, smartphone o tab, si dedicano a vere e proprie attivitĆ  OSINT (Open Sources INTelligence) amatoriali, aprendo al grande pubblico, una finestra sul mondo della guerra aerea moderna. Un fenomeno che coinvolge in misura crescente anche i semplici curiosi e gli amanti delle nuove tecnologie.

Un caso emblematico

Ha fatto piuttosto scalpore, arrivando ad occupare le colonne di alcune delle piĆ¹ importanti testate del mondo, la pubblicazione di un messaggio, trasmesso da un EC-130J ā€œCommando Soloā€ dellā€™Air Force Special Operations Command (il comando delle ā€œoperazioni specialiā€ americano), con il quale il velivolo statunitense invitava lā€™equipaggio di unā€™imbarcazione militare libica a deporre le armi e a tornare a casa, per non incorrere nella reazione degli aerei della coalizione:

ā€œYour family needs you. Return home safely. Lay down you arms and refuse orders from your current illegitimate government. Any hostilities against coalition forces will be met with deadly forceā€.

Il messaggio, trasmesso su una frequenza HF e registrato con attrezzatura commerciale da un radioamatore olandese di nome Huub Roem (@FMCNL su Twitter) rientra nel contesto delle cosiddette PSYOPS (Psychological Operations), operazioni psicologiche eseguite in tempo di guerra e di pace (anche) per mezzo di velivoli che svolgono la funzione di vere e proprie stazioni radio e TV volanti, in grado di trasmettere messaggi espliciti (come quello indirizzato alla nave libica) o subliminali, di dissuasione o persuasione.

Che la registrazione resa pubblica dal radioascoltatore olandese abbia destato lā€™interesse di appassionati e curiosi, aprendo uno squarcio nella cortina di segretezza che circonda le operazioni di ā€œguerra parallelaā€, ĆØ dimostrato dagli 11.000 utenti di Twitter che nel giro di pochissimi giorni hanno deciso di seguire i ā€œcinguettiiā€ di @FMCNL.

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Gli strumenti

Pur non trattandosi di informazioni che normalmente i comandi americani amano pubblicizzare, messaggi come quello registrato da Roem sono trasmessi in chiaro e si prestano quindi allā€™intercettazione da parte di chiunque si dedichi al radioascolto delle onde corte.

Ma se ricevitori e antenne fanno parte della dotazione dei radioamatori di tutto il mondo da diversi decenni, ben piĆ¹ recente ĆØ la diffusione, anche al di fuori della ristretta cerchia degli appassionati, di tool che attraverso la rete rendono disponibili informazioni relative ai movimenti aerei; strumenti cui la guerra in Libia ha dato unā€™inaspettata notorietĆ . Stiamo parlando di Flightradar24, Plane Finder e LiveATC, marchi che fanno capo agli omonimi siti (accessibili gratuitamente) e alle relative applicazioni disponibili per Android e iPAD/iPhone (il cui costo non supera i 4 Euro). I primi due sono radar virtuali che sfruttano lā€™ADS-B (Automatic Dependent Surveillance – Broadcast), un sistema di sorveglianza del traffico aereo di nuova generazione: attraverso il contributo volontario dei possessori di ricevitori ADS-B sparsi in tutto il mondo (venduti in Europa a prezzi che si aggirano intorno ai 600 Euro), Flighradar24 e Plane Finder permettono agli utilizzatori di seguire il traffico aereo nelle zone coperte dal servizio: cliccando su una traccia, ĆØ possibile visualizzare il tipo dā€™aereo, lā€™aeroporto di partenza e di destinazione, quota, velocitĆ  ecc. Non tutti gli aerei sono perĆ² dotati di trasponder compatibile con lā€™ADS-B: i velivoli militari normalmente ne sono sprovvisti e la maggior parte di quelli che ce lā€™hanno non trasmettono i dati di posizione.

LiveATC.net ĆØ invece un network di ricevitori radio in banda VHF situati in prossimitĆ  di alcuni dei piĆ¹ importanti aeroporti di tutto il mondo. Accedendo al portale, si puĆ² scegliere uno dei tanti scali coperti dal servizio (non ce nā€™ĆØ nessuno in Italia) per ascoltare, dal proprio terminale, le comunicazioni tra aerei e controllori di volo. Tra quelli disponibili, quello piĆ¹ gettonato in questi giorni ĆØ Malta Luqa, il cui controllo del traffico aereo gestisce il transito di alcune delle missioni impegnate nellā€™operazione NATO ā€œUnified Protectorā€ in Libia.

Information Leakage?

Ma la divulgazione di dati relativi al traffico aereo (soprattutto se militare), proiettati nel Public Domain da siti e app, e propagati rapidissimamente da Twitter e da unā€™infinitĆ  di forum e mailing list, possono costituire una minaccia per i velivoli o metterne a repentaglio la missione? La risposta ĆØ no, poichĆ© le informazioni che siti Web ormai noti da diversi anni rendono immediatamente di dominio pubblico, non sono mission critical e la loro divulgazione non costituisce un grosso problema. Ad affermarlo ĆØ un pilota americano di F-15E, attualmente in Afghanistan, il quale, dopo aver confessato di esserne egli stesso un utilizzatore, ci ha spiegato che comandi alleati ed equipaggi sono ben al corrente dellā€™esistenza di siti come LiveATC o Flightradar24; pertanto, ogni qual volta ritengano necessario celare il contenuto di una comunicazione o rendere invisibile ai radar (virtuali) un velivolo, ricorrono alla cifratura delle comunicazioni radio e allo spegnimento dei trasponder. O almeno dovrebbero: durante i primi giorni dellā€™intervento della coalizione in Libia, un CC-150 canadese utilizzato per il rifornimento in volo di altri velivoli trasmetteva la propria posizione rendendosi chiaramente visibile a tutti su Flightradar24 mentre, negli stessi giorni, un F-16 ha volato con il trasponder acceso una missione di soppressione delle difese aeree di Gheddafi annunciando quindi la sua presenza ad un qualsiasi ricevitore ADS-B (ed in via del tutto teorica anche alle postazioni anti-aeree libiche).

Libya

Ecco il tweet con cui @FMCNL ha segnalato il problema ad AFRICOM, il comando americano delle operazioni in Libia:

ā€œ@USAfricaCommand be advised, one of your WEASEL’s F-16CJ from 23 FS Spangdahlem Germany has his transponder Mode-S on NOT secure!ā€

Dopo le prime sortite, tutti i velivoli hanno smesso di trasmettere la propria posizione e sono diventati, di fatto, invisibili: una dimostrazione di come, a volte, anche gli appassionati, utilizzando tecnologie low cost, possano dare una mano alla piĆ¹ avanzata aviazione militare del mondo.

Per saperne di piĆ¹

LiveATC – http://www.liveatc.net

Plane Finder –Ā Ā  http://planefinder.net/

Flightradar24 – http://www.flightradar24.com/

David Cenciotti (@cencio4)

Questo articolo ĆØ stato pubblicato sul numero di Maggio 2011 della rivista Jack.