Nell’accezione più generica, lo “spotter” è quell’appassionato che armato di taccuino e macchina fotografica, si apposta al di fuori degli aeroporti militari per registrare matricole, codici e livree dei velivoli, o più semplicemente per scattare fotografie di aerei in atterraggio o in decollo. Tuttavia, affidarsi ad uno stereotipo per definirlo sarebbe riduttivo, tante e tali sono le sfaccettature che questo “personaggio” può avere in funzione dei propri interessi specifici. Ad ogni modo, nella stragrande maggioranza dei casi, lo spotter è un appassionato molto competente, in grado di ricostruire, attraverso i propri appunti o per mezzo dei propri documenti fotografici e non, la storia di un reparto di volo o la cronologia di servizio di un velivolo. All’estero si tratta di una figura “legittimata” da giornate dedicate, gli Spotter Day, nelle quali migliaia di appassionati vengono ammessi in base per osservare l’attività di volo che si svolge in concomitanza di Squadron Exchange, esercitazioni o rischieramenti. Rispetto ad un vero e proprio airshow, al quale prendono parte anche persone che normalmente non frequentano gli aeroporti e che sono quindi meno addentro alle problematiche relative all’esecuzione dell’attività di volo, lo Spotter Day è dedicato all’“esperto”, che come tale, non solo conosce vita, morte e miracoli dei velivoli e dei rispettivi reparti, ma sa anche come muoversi tra vie di rullaggio e raccordi, essendo perfettamente al corrente dei vincoli di sicurezza e dei rischi connessi con la movimentazione dei velivoli. Per molti appassionati lo Spotter Day rappresenta anche un’occasione per incontrare equipaggi e specialisti ai quali porre domande tecniche di ogni tipo, o di rivedere vecchi amici, come dimostra la presenza di numerosi gruppi di appassionati che si riuniscono nell’ambito di forum, associazioni e club vari. Ma se all’estero eventi di questo tipo sono piuttosto frequenti, in Italia si tratta di una vera e propria novità. Quello organizzato dal 23° Gruppo venerdì 20 giugno scorso, nella giornata dedicata agli arrivi dei velivoli partecipanti alle celebrazioni per il 90° anniversario, è stato il primo Spotter Day dell’Aeronautica Militare. Un evento all’altezza di quelli europei che non ha di certo tradito le attese dei poco meno di 1.000 spotter italiani e stranieri che hanno potuto osservare da vicino le operazioni di volo che si sono svolte per l’occasione sulla base di Cervia e che hanno addirittura potuto ascoltare, attraverso gli altoparlanti di cui era disseminata l’area riservata ai fotografi, le comunicazioni terra-bordo-terra tra i traffici in arrivo e i controllori di torre. D’altronde, gli ingredienti giusti c’erano tutti: organizzazione perfetta, oseremo dire “anglosassone”, con tanto di registrazione su Web, pass personali numerati, piano di circolazione dei mezzi privati all’interno del sedime aeroportuale, e aree fotografiche dedicate; ospiti italiani e stranieri che hanno deliziato il pubblico con una serie di passaggi a favore di luce prima di atterrare e rullare di fronte ai fotografi; uno “Special Colour” al suo roll-out ufficiale; e un nuovo “restauro” alla prima apparizione pubblica. Il tutto in una giornata di normale attività di volo del 5° Stormo caratterizzata da un via-vai di F-16 armati e non, e condizioni meteorologiche pressoché perfette: tanto sole e temperatura calda ma sopportabile, grazie ad una leggera brezza di mare.
Protagonista indiscusso dello Spotter Day, l’F-16 ADF MM7251 (“Hotel Mike 51”) in livrea “special” realizzato dal GEA per festeggiare i 90 anni del 23° Gruppo; una prima assoluta in Forza Armata dal momento che a parte qualche sporadica decorazione dei pod o delle derive in occasione di eventi particolari (come la conquista della Coppa del Mondo di calcio da parte della Nazionale nel 2006), nessun F-16 era stato finora dotato di una vera e propria colorazione speciale. Lo “Special” presenta un disegno piuttosto complesso ed è dipinto nei colori caratteristici del reparto (giallo e nero) con tonalità di grigio che servono a stagliare maggiormente le figure e le scritte realizzate sullo stato di vernice anti-radar applicata a tutti gli F-16 dell’USAF. Su entrambi i lati della fusoliera è disegnato il caratteristico Veltro simbolo del Gruppo: i due esemplari presenti sulle fiancate dell’HM51 sono stati battezzati “Fìfì” e “Fùfù” (per distinguerli, basta dare un’occhiata ai nomi che compaiono alla radice del bordo d’attacco di entrambe le ali). Sul solo lato destro della deriva è stata disegnata una piovra, antico simbolo della 70^ Squadriglia del 23° Gruppo, mentre sul lato sinistro è presente la scritta “90 anni” sottolineata da due linee, una gialla e una grigia. Il dorso della semiala destra ha un “23” in bella vista, in posizione simmetrica rispetto alla coccarda tricolore dell’ala opposta, mentre nella parte inferiore, i bordi d’uscita delle semiali riportano le date “1918” e “2008”. L’aereo è stato personalizzato, applicando sotto al cockpit i nomi del comandante di Gruppo, maggiore Urbano Floreani, e del luogotenente Gilberto Mafessanti, responsabile del velivolo e della sua verniciatura.
Nei programmi del 23° Gruppo, lo “special” dovrebbe mantenere l’attuale colorazione almeno fino all’autunno prossimo. Nei giorni successivi allo Spotter Day, il velivolo è stato quindi dotato di una coppia di taniche subalari personalizzate che permetteranno all’HM 51 di operare con serbatoi “in tinta” fintanto che verrà mantenuta la livrea speciale. Oltre ad essere impiegato nelle normali missioni addestrative quotidiane, lo “Special” può quindi prendere regolarmente parte al Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo che vede impegnato il reparto ogni giorno dell’anno, 24 ore su 24, senza soluzione di continuità. Un servizio prestato anche durante lo svolgimento dello Spotter Day, nel corso del quale il 23° Gruppo ha garantito la prontezza al decollo di una coppia di intercettori in 15 minuti, e che nel periodo dal 7 al 29 giugno è stato ulteriormente intensificato. I “Veltri” hanno infatti assicurato la protezione dello stadio di Innsbruck durante lo svolgimento degli Europei di calcio in Austria e Svizzera, effettuando delle CAP (Combat Air Patrol) nel ruolo SMI (Slow Movers Interceptor) per l’interdizione del traffico aereo di velivoli da turismo all’interno di un’apposita TRA (Temporary Restricted Area).
Stante l’ormai imminente scadenza del leasing delle ore di volo acquisite dall’USAF nell’ambito del programma Peace Caesar (prevista per il 2010), molto probabilmente, quello visto a Cervia per il raduno del 23°, oltre ad essere il primo, sarà anche l’ultimo “Viper” in livrea speciale nella storia dell’Aeronautica Militare. Anche per questa ragione, la presentazione al pubblico (si faccia attenzione, effettuata nel giorno dedicato agli spotter e non in quello del Raduno) è avvenuta in maniera molto particolare: il velivolo, pilotato per l’occasione dal comandante del 5° Stormo, colonnello Roberto Di Marco, ha eseguito il roll-out lontano dall’area riservata agli spotter ed è decollato dalla pista 12 presentandosi ai fotografi già in volo. Dopodiché ha impegnato il “cielo campo” per alcuni minuti con una serie di manovre a sviluppo (prevalentemente) orizzontale, che hanno permesso agli ospiti di osservare il velivolo da quasi tutte le angolazioni. Dopo alcune schneider, lo “special” ha preso parte ad una sortita addestrativa prepianificata leggermente adattata alle esigenze della giornata: il velivolo si è infatti diretto in una delle zone di lavoro del 23° Gruppo situata sul mare all’interno del CTR di Romagna, ed ha eseguito con altri F-16 del reparto un’intercettazione simulata del Siai 208 della 605^ Squadriglia Collegamenti, che interpretava il ruolo di uno Slow Mover in un tipico scenario SMI. Dopo alcuni minuti di “shadowing” del piccolo monomotore, la formazione ha fatto rientro a Cervia eseguendo un passaggio in formazione lungo l’asse della pista; un’anticipazione in formato ridotto del “pattuglione” di 9 velivoli, guidati dallo Special Colour del maggiore Floreani, che ha salutato i radunisti durante la cerimonia di domenica 22.
Altra vedette della giornata era un F-104ASA-M MM6940 appena restaurato, dipinto dal personale dello Stormo nella vecchia livrea mimetica e dotato dei codici e delle insegne di reparto ad alta visibilità in uso quando il 23° operava con la versione “S” dalla vicina base di Rimini. Lo Spillone ha catalizzato l’attenzione degli spettatori rubando letteralmente la scena agli altri velivoli che, arrivati a Cervia alla spicciolata dopo aver eseguito almeno un basso passaggio di saluto, hanno preso parte alla mostra statica. Cospicua la presenza di F-16 in varie versioni: dal Block 10 biposto del 37° Stormo, ai Block 15 ADF monoposto del 5° Stormo, agli F-16 A e B MLU (Mid-Life Update) danesi, ai Block 40 del 510th FS del 31st FW di Aviano. Ma non solo. Molto apprezzata la presenza degli Hawk della RAF, tra cui un esemplare in livrea celebrativa dei 90 del 100 Sqn festeggiati nel 2007, dei due Mirage F.1 dell’Ejército del Aire, dell’L-39 Albatros “special colour” dell’aviazione ungherese con tanto di sharkmouth e della coppia di Alpha Jet Plus dell’aviazione belga in servizio presso l’Advanced Jet Training School di Cazaux per l’addestramento dei piloti francesi e belgi. La delegazione italiana era invece costituita da un Eurofighter del 12° Gruppo, due Tornado IDS (uno del 6° e uno del 36° Stormo), un ECR del 50° Stormo, un AMX del 51° Stormo, un MB.339A del 61° Stormo e un HH-3F dell’83° CSAR di Rimini. A riprova della fiducia riposta dall’organizzazione negli appassionati che hanno preso parte allo Spotter Day, a differenza di quanto avviene in una normale manifestazione aerea, completati gli arrivi dei velivoli partecipanti, agli spotter è stato concesso di visitare la mostra statica e di avvicinarsi agli aerei privi delle famigerate transenne. Un ulteriore dimostrazione di apertura del 5° Stormo e dell’Aeronautica Militare nei confronti degli appassionati.

© David Cenciotti

Questo articolo è stato pubblicato sul numero 04/08 di Rivista Aeronautica

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