Questo articolo è stato pubblicato nel 2003 sulla rivista Aeronautica & Difesa

E’ successo già in passato, nel corso della Desert Storm nel 1991 o della più recente Operazione Enduring Freedom nel 2002: velivoli poco più che sperimentali vengono impiegati in missioni reali di guerra per la valutazione dei nuovi sistemi e delle nuove metodologie di impiego delle tecnologie più avanzate. E’ il caso anche dell’unico NKC-135E “Big Crow”, versione da Guerra Elettronica dell’aerorifornitore KC-135E, che ha avuto il battesimo del fuoco pur essendo ancora in fase di valutazione presso lo stormo che in seno all’USAF è responsabile della sperimentazione dei nuovi velivoli, il 412nd Test Wing di Edwards AFB in California. In servizio con l’Air Force Material Command, l’NKC-135E impiegato nell’Iraqi Freedom è un velivolo modificato in accordo al programma BCEP (Big Crow Enhancement Program) utilizzato con funzione di “laboratorio di guerra elettronica volante”. L’aereo è equipaggiato con sistemi in grado di generare scenari virtuali densi di minacce di Electronic Warfare (EW), utili per scopi puramente addestrativi, e con apparati necessari al jamming o all’analisi real-time delle emissioni nemiche, per attività di guerra elettronica. Il velivolo può quindi assolvere a compiti addestrativi o operativi grazie all’ampia dotazione di antenne, di amplificatori e di emettitori ad alta potenza, di apparati di comunicazione satellitare (SATCOM), di sistemi di navigazione INS e GPS, e di sistemi telemetrici e crittografici. La flessibilità che una dispendiosa campagna di modifiche alla versione “E” del famoso “Stratotanker” è stata dimostrata già nel novembre dello scorso anno quando un velivolo è stato impiegato congiuntamente ad un DC-8 della NASA per l’osservazione e l’analisi delle emissioni spettrografiche delle piogge di meteoriti che potrebbero essere all’origine della vita sulla terra. A tal fine, nel corso della missione “Leonida”, un NKC-135E (si ricordi che la sigla NKC-135 identifica tutti i 26 rifornitori modificati per campagne sperimentali) ha operato dalla base di Torrejon in Spagna con una fusoliera modificata con più di 11 finestrini ai cristalli di quarzo specificamente disegnati per fornire una rifrazione ottimale per gli strumenti ottici di bordo.
Nel corso dell’Iraqi Freedom, l’unico NKC-135E “Big Crow”, il 55-3132, ha operato dalla base di Souda Bay, a Creta, dalla quale ha portato a termine 19 missioni (testimoniate dai “markings” sul muso del velivolo alla fine del conflitto). Fortunatamente il velivolo è transitato per la base RAF di Mildenhall sia durante il volo di rischieramento nel Mediterraneo orientale sia durante il rientro alla base di Edwards, altrimenti si sarebbero avute ben poche prove dell’impiego nella campagna contro il regime iracheno. Il volo d’andata però merita qualche parola in più non essendo stato privo di difficoltà: l’aereo, arrivato il 16 marzo a Mildenhall nel Regno Unito, il “Big Crow” era ripartito il giorno seguente per Souda Bay ma, a causa di problemi con la Diplomatic Clearance (necessaria all’attraversamento dello spazio aereo francese) era stato costretto a fare “dietro-front” e rientrare precipitosamente nella base inglese. Solo il 21 marzo, risolti i problemi di autorizzazione, l’NKC-135E era potuto ripartire alla volta della propria destinazione iniziale da cui ha fatto ritorno il 26 aprile scorso.

© David Cenciotti