Questo articolo è stato pubblicato sul numero 06/07 di Rivista Aeronautica

Si è svolta il 7 ottobre 2007, nel suggestivo scenario del laghetto dell’Eur a Roma, la seconda edizione italiana del Red Bull Flugtag, la gara aviatoria più pazza del mondo. Nel corso di questa manifestazione, che ha edizioni nazionali che si ripetono annualmente nei 5 continenti, improvvisati piloti tentano di spiccare il volo con bizzarri velivoli, progettati, costruiti e propulsi dai 5 componenti (1 pilota e 4 spingitori) delle squadre partecipanti.
Il Flugtag (letteramente “giorno del volo”) è aperto a tutti. Le regole cui devono attenersi i team partecipanti (30 quelli che si sono presentati all’edizione 2007) sono piuttosto semplici e finalizzate principalmente a garantire la sicurezza dei piloti, che finiscono inesorabilmente il volo con uno spettacolare ammaraggio nello specchio d’acqua che ospita la manifestazione, 6 metri più in basso rispetto alla piattaforma di decollo: i velivoli devono avere un’apertura alare inferiore ad 8 metri, devono pesare meno di 140 Kg (pilota escluso) e devono essere dotati di parti mobili galleggianti. Per il resto, tutto o quasi è consentito. Per realizzare artigianalmente il proprio velivolo e creare costumi e scenografie che precedono il “decollo”, i partecipanti hanno a disposizione due mesi di tempo, dopodiché l’appuntamento è sulla pista di decollo, dove gli spingitori hanno il compito di imprimere al velivolo la velocità necessaria a staccare le ruote dalla piattaforma e al pilota spetta (l’arduo) ruolo di accompagnarlo nel salto in acqua. Qualità del velivolo e inventiva vengono quindi valutati da una giuria selezionata di cui faceva parte quest’anno anche il Maresciallo Antonio Paciarotti di Pratica di Mare.
Particolarmente apprezzati sono stati i fantasiosi velivoli che si ispiravano alla mitica De Lorean, macchina del film Ritorno al Futuro, alla navicella spaziale di Star Trek “Enterprise”, a Shrek e a Spider-Man. A quest’ultimo, realizzato dai “Ciociari Volanti” è andato il premio assoluto ed il premio per la distanza percorsa prima del tuffo (13,40 metri). Il team dei “Granarolesi” con la replica di Scrat, lo scoiattolo del film “L’era glaciale”, si è invece aggiudicato il premio per la macchina volante più creativa.
Macchine volanti a parte, l’edizione romana del Flugtag, cui hanno assistito 30.000 spettatori divertiti, ha avuto alcuni ospiti d’eccezione: il team austriaco di paracadutismo acrobatico degli HSV-Red Bull e lo spagnolo Juan Ventura che ha aperto i giochi con un lancio con la Tuta Alare, costituita da tre superfici alari cucite in modo tale da riempire lo spazio tra le braccia e le gambe allargate che permettono di planare ed atterrare senza l’ausilio del paracadute.

© David Cenciotti